Allucinazioni geometriche

racconto bimbi

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Daniele Ossola - scrittore e regista

Sono autore e commediografo, in cerca di contaminazioni culturali
Ho all'attivo la pubblicazione di decine tra romanzi, racconti e sceneggiature.

Oggi mi dedico a creare occasioni di scambio culturale col pubblico grazie alla realizzazione di eventi, recital e presentazioni che coinvolgono attori, musicisti e artisti visivi a partire dalla mia parola scritta.


I miei ultimi romanzi:
"Dubbi e tensioni di un giovane investigatore" (Macchione, 2024)
"Identità in conflitto - Africa e dintorni" (Placebook Publishing, 2023)

Allucinazioni geometriche

racconto bimbi

Estratto dalla raccolta di racconti "E... la Pecheronzancora”


Mi chiamo Duncan McDuff, del clan Carnagie, abito a Perth e indosso sempre il kilt con dei bei colori verde, blu, giallo e rosso, ovviamente con disegni quadrati perché tutti i clan scozzesi si identificano, quale loro simbolo di appartenenza, in base alla forma di linee perpendicolari che sviluppano quadrati con colori diversi. L’unico problema è che questi quadrati hanno contorni sfumati perché il disegnatore ha tirato le linee dopo essersi bevuto un bel po’ di whisky, forse troppo. Anch’io, secondo la tradizione scozzese, viaggio sempre con la mia borraccia piena del nostro confortevole scaccia pensieri.

Quando osservo mia moglie Cory stirare il kilt, spesso noto che i miei quadrati, di cui vado fiero, sono diventati dei rombi in relazione a come il tessuto viene appoggiato sull’asse da stiro. Mah, forse devo ridurre le mie dosi di whisky? Sono qui per raccontarvi una storia, ambientata in questa magnifica terra che è la Scozia, dove si narrano le vicende di un ragazzo, alle prese con dubbi geometrici, durante la vita quotidiana nella propria dimora.
Devo dirvi che la sua abitazione non è altro che il castello di Crail, nel punto più a est della penisola di Fife. Oggi è avvolto da una grigia e ovattata coltre di nebbia, attraversata da sottili gocce di pioggerellina incessante. É il tipico clima scozzese di questo mese… ma non solo, perché qui pioggia e vento non ci abbandonano mai.

Eoghan McGuire è sprofondato, avvolto da gonfi e morbidi piumoni, nel suo letto a baldacchino. Si sta riprendendo da una forte congestione.
La sera precedente, in occasione della sua festa di compleanno organizzatagli a sorpresa da suo fratello Lennox nel salone dei ricevimenti del castello, Eoghan si è ingurgitato tantissime fette di apple-pie e un numero imprecisato di scone ricoperti di soffice panna. Il suo stomaco non ha retto ed eccolo qui, con 102 °F di febbre, a delirare, a farneticare e a inveire contro la sua golosità.
Eoghan ha le traveggole: vede tutto storto.

Il grosso finestrone rettangolare incurvato che ha di fronte (noi lo chiamiamo bow-window) assume forme variamente contorte diventando, alla fine, un parallelogramma dove la base della finestra, che rappresenta il lato maggiore, è parallela al pavimento mentre il lato superiore è parallelo al soffitto. Sono gli altri due lati minori che, paralleli tra di loro, sono inclinati di 45°!
Eoghan gira la testa verso destra per tentare, almeno visivamente, di raddrizzare la finestra. Niente da fare. Prova a girarla a sinistra… non c’è verso di riportare la finestra al suo posto. Sempre un parallelogramma rimane. Eppure, da sobrio, la finestra è sempre stata un bel rettangolo! D’accordo che la superficie è la stessa ma questa figura sbilenca, gli fa aumentare la febbre.

Durante queste allucinazioni, gli cade l’occhio verso lo scudo triangolare, inchiodato sulla parete alla destra del letto. Eè uno scudo Vichingo, in cuoio sfilacciato con alcune parti sbiadite, regalo dei suoi genitori quando Eoghan venne ammesso alla Primary School del St. Andrews College.
Lo stato confusionale, alternato a rari momenti di lucidità, porta Eoghan a immaginare un’ipotesi di soluzione al problema: taglia, ovviamente con la fantasia, lo scudo in due dall’alto verso il basso, in modo da ottenere due nuovi triangoli che hanno la base coincidente con la lunghezza del taglio immaginario. Prende questi due pezzi di scudo triangolari e li appoggia alle due estremità della par- te storta della finestra fino a farla diventare un rettangolo perfetto. Finalmente un po’ di ordine!

Bussano alla porta ed entra Miss Speedy, la nuova domestica inglese originaria di York, con un vassoio coperto di vapore. Eè il tea-time e la fragranza di thè al gelsomino invade la camera.
Eoghan si rende conto immediatamente (ma allora si sta riprendendo?) che manca un elemento fondamentale della sua merenda: i soliti Shrewsbury biscuits, soffici e rotondi, sostituiti oggi da biscotti speziati che aiutano la digestione: i profumati e croccanti gingerbread, anche loro di forma rettangolare… ma che ossessione oggi! Il giovane guarda meglio questi profumatissimi biscotti rettangolari: il disegno di ciascuno è formato da otto quadratini disposti, in modo parallelo, in fila per quattro rispettivamente lungo i lati maggiori del biscotto.
Con le dita rompe una delle quattro punte del biscotto. Nella mano sinistra gliene rimane un pezzo a forma trapezoidale dove, lungo il lato maggiore, ci sono tre quadratini mentre, in quello più corto, ce ne sono due.
Eoghan guarda la mano destra e vede l’altra parte del biscotto che ha forma triangolare con due quadratini posti lungo la base del triangolo. Si diverte a giocare unendo e separando il triangolo e il trapezio riportandoli alla figura originale: il rettangolo.
Saranno pure trapezi o triangoli ma, comunque, sempre biscotti sono ed Eoghan li intinge nel thè portandoseli poi lentamente alla bocca, chiudendo gli occhi dal piacere.

Il ragazzo finalmente è guarito e, seppur convalescente, ha abbandonato il letto e si aggira per le diverse stanze del castello con il duplice obbiettivo: sgranchirsi le gambe senza prendere freddo e meditare su spazi e forme che l’hanno tormentato dopo la congestione.
A proposito di congestione, Eoghan si dirige verso il salone delle feste, il famigerato luogo dove le dolci tentazioni lo hanno fatto star male.
Dall’alto dei tre gradini, il suo sguardo indugia sul salone sottostante riccamente ornato di quadri, arazzi, scudi, lance e armature per cavalieri e cavalli. Una rapida occhiata al pavimento e rimane colpito dalle figure che sono rappresentate. Le grandi piastrelle quadrate, di 24 inches di lato, sono tagliate in diagonale da due colori diversi: bianco e verde scuro.

La prima piastrella a sinistra del salone, quella posta nello spigolo, ha la diagonale che parte dal vertice in alto a sinistra e raggiunge il vertice in basso a destra. La parte di piastrella inferiore rispetto alla diagonale è di colore bianco mentre quella superiore è di colore verde. La piastrella, posta a destra rispetto alla precedente, ha invece la diagonale che parte dal vertice in basso a sinistra e raggiunge il vertice in alto a destra. In questo caso, la parte inferiore della diagonale è di colore bianco mentre quella superiore è verde.
Questa coppia di piastrelle, ripetuta numerose volte lungo la superfice del pavimento, compone il disegno generale. A questo punto Eoghan, ormai preso dai disegni geometrici, riesce visivamente a definire rettangoli, parallelogrammi, quadrati, rombi.

Il ragazzo, seduto sull’ultimo gradino della piccola scala, contempla con attenzione la sua scoperta: i triangoli isosceli sono formati dai colori bianchi e verdi di piastrelle attaccate tra loro in orizzontale, i trapezi rettangoli compaiono unendo visivamente una piastrella e mezza, i parallelogrammi si vedono guardando due piastrelle, una sopra l’altra, dove la forma è data da due triangoli di colore diverso.
Eoghan trascorre un intero pomeriggio ad ammirare questi giochi di composizione geometrica e, tra il soddisfatto e l’appagato per queste scoperte, si dirige velocemente verso la cucina per farsi preparare un thè alla menta con pasticcini: non importa che forma possano avere, ormai ha capito tante cose e un premio se lo è guadagnato!

Daniele Ossola - scrittore e regista

Sono autore e commediografo, in cerca di contaminazioni culturali
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Le proposte didattiche sono pensate per le classi 4 e 5 della scuola primaria; si basano sui testi contenuti nelle raccolete "La Pecheronza" e "E... La Pecheronza ancora".
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