Sinossi
Cos’hanno in comune Capitan Uncino e i Lost Children? Quei bambini nati una mattina quando il sole non sarebbe sorto… ? Oggi nulla, se non il nostalgico ricordo da parte di Capitan Uncino verso quelle creature che, in uno dei rari attimi di bontà, aveva salvato dalla miniera.
Ama ricordarle, seduto sul ponte della sgangherata Jolly Roger, un fatiscente condominio ligneo galleggiante con due alberi e mezzo, realizzato con fasciami di rovere che richiedono invano una manutenzione.
Il nostro Capitano, con i resti del suo famigerato equipaggio, vivacchia sulla sua nave in preda ad una noia mortale. Gli anni passano, gli acciacchi aumentano, con tutti gli effetti collaterali del caso che poco si adattano a un feroce e spietato pirata, quale lui era.
Ma anche i pochi pirati rimastigli fedeli non scherzano: uno più tonto dell’altro. Una gran bella ciurma!
La noia, la perdita di contatto con la realtà che occupa tutti nel ricordare solo vicende passate, in questo inutile girovagare per mari senza prospettive, porta tutti allo sconforto e a comportamenti inusuali con isolati sprazzi di lucidità.
I pirati, quelli veri, devono combattere, hanno bisogno di un nemico. Ma, in assoluto, il nemico per definizione… quel ragazzino impertinente, vestito di verde … lui, che volava a fianco di una fatina, non c’è più!
Questo sgangherato equipaggio riuscirà comunque a dare un senso e un valore alla squallida esistenza priva di un incerto domani.
Il tutto presentato sotto forma di sceneggiatura teatrale.
- SEGNALAZIONE DI MERITO al Concorso “TEATRO INEDITO GIUSEPPE BORGESE” (CT) con relativa pubblicazione da parte de Il Convivio Editore nella sezione “Ars Theatralis”.
http://ilconvivioeditore.com/ – sezione TEATRO
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